Piccoli fiori riposano
Sul fondo senza pace dell’Egeo
Persi alle viste
Degli occhi che li videro
Crescere stretti nelle loro piccole
Spalle più grandi appena
E forse
Del loro stesso nome
Spaurisce
L’onda racchiusa
In un bordo ormai illacrime
D'occhi di madri
E padri senza pane
Un futuro breve si perde
Sotto la linea immobile
Del Mediterraneo
Rimangono i sogni
Di tanta vita che si spezza
A galleggiare
E minacciosa
E’ l’ombra che tra i palmizi
Rimbomba di tuono,
S’agita di grisaglia.
Equidistanti sono
Le impronte ferite
Dalla speranza, dall’abbandono.
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