e disperate attese
quando sento svanire le parole
striandosi pareti verso il fondo
sperduto e grave
di pozzo avido di fine
sono radici tormentose
alte nella sera
e si continuano
in stoloni incontrollati
i margini irrigiditi dei silenzi
sono di là
le isole di cielo
e graffiano con fili
acidi enfie le piogge
oggi non aprono porte i sorrisi
e vanno con le code sottobraccio
uomini
nuvole
cani
solo il vuoto di oggi non ha attese
o segni, radi, che lo mutino.
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