giovedì 1 marzo 2018

e se penso a quella terra che ti avvolge

e se penso a quella terra che ti avvolge
chiudo gli occhi verso il cielo
e non sento che la neve sotto i piedi
e un rumore di tempo che si frange
vorrei immaginare dove sei ora
e mi devo fermare al ricordo di quelle tue
meravigliose mani
così strette nel loro intreccio
come una immagine di un giorno lontano delle Palme
che tu bambina mi aspettavi
con il sole negli occhi sul sagrato
della nostra piccola chiesa
troppo prossima alla strada
perché non ti partissi

poi tornano a premere i pensieri
verso quel punto di cui tu dicevi
ecco, qui mi hanno operata
non ce la farò
mi fa troppo male
e serenamente restavamo mano nella mano
senza dire altro

solo oggi, è così dolerci
di questo muro così profondo
da terra a cielo
da non veder più altro
che una trenodia di non ritorni
ed è così saperti
di là appena
da quel velo ostinato
a denudarci di speranza.


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