mercoledì, 04 maggio 2011, da Catablogario (Splinder)
solevo a passi
scompagnare ànditi
oltre sempre
quasi a campitura
di note a mare
di mai più scordare
imponderati, gli equilibri
e poi
non oltre, passare
la linea segnata a gesso:
di piccole bocche urlare
su una sola zampa
ibis nel giorno di festa
portano vestine a colori, plissè:
oltre le ginocchia
un breve sole
ne illumina il gioco
risuona, allora, splendida
la campana
è terra che mi rimanda
immagini di gote rosse
e bocche senza pretese
sono i piccoli i segni di allora
le risposte non colte al mio dire
''siete voi il mio tempo''
e domandare, scuotendomi
dove sono gli angeli che li cercavano
con occhi radenti
dove, gli sguardi dai ballatoi
delle madri, sirene
chiamavano chi amavano
figli, uomini
parlavano di desideri
di nodi di grembiule appena avvinti
di capelli riavviati in fretta
di vetri oscurati e porte di camere da letto
sfuggenti, riaperte
a volte mi siedo
ai piedi del cielo
e con un filo d'erba cerco
in volti che non afferro
una lucertola che mi sfugge senza fretta.
scompagnare ànditi
oltre sempre
quasi a campitura
di note a mare
di mai più scordare
imponderati, gli equilibri
e poi
non oltre, passare
la linea segnata a gesso:
di piccole bocche urlare
su una sola zampa
ibis nel giorno di festa
portano vestine a colori, plissè:
oltre le ginocchia
un breve sole
ne illumina il gioco
risuona, allora, splendida
la campana
è terra che mi rimanda
immagini di gote rosse
e bocche senza pretese
sono i piccoli i segni di allora
le risposte non colte al mio dire
''siete voi il mio tempo''
e domandare, scuotendomi
dove sono gli angeli che li cercavano
con occhi radenti
dove, gli sguardi dai ballatoi
delle madri, sirene
chiamavano chi amavano
figli, uomini
parlavano di desideri
di nodi di grembiule appena avvinti
di capelli riavviati in fretta
di vetri oscurati e porte di camere da letto
sfuggenti, riaperte
a volte mi siedo
ai piedi del cielo
e con un filo d'erba cerco
in volti che non afferro
una lucertola che mi sfugge senza fretta.
Commenti:
#1
04 Maggio 2011 - 20:49
bella la citazione in apertura. l'amo
molto.
ofeliadietrolafinestra |
#2
05 Maggio 2011 - 10:26
complimenti cat, hai lasciato il segno.
Tutt'altro che facile tradurre la nostalgia in versi -o anche in
prosa - senza scadere in sensazioni banalmente suadenti. Ci sono
passaggi che sono per quanto mi riguarda capolavori assoluti.
RottamieViolini |
#3
05 Maggio 2011 - 16:26
l'ho trovata
è di un mio amico che fotografa la natura
gli ibis mi danno un gran senso di libertà
trovo siano bellissimi
delle creature quasi magiche
difficili da avvistare
eleganti
con quel becco lunghissimo
come una maschera
non so mi affascinano in modo particolare
a parte questo
nella tua poesia ritrovo molte cose andate
dell'infanzia bella
quelle madri ai ballatoi come sirene
bella tutta
il finale
ai piedi del cielo
beh! è metafora azzurra e vasta
ciao e grazie cataldo
barchedicarta |
#4
07 Maggio 2011 - 21:41
molto probabilmente in quel sito c'è il copyright
beh! lascio questa
che non è la stessa cosa ma quasi
cercavo un tuo nuovo scritto...
arriverà
ciao cat
buona domenica
barchedicarta |
#5
08 Maggio 2011 - 01:51
grazie...
catamor |
#6
09 Maggio 2011 - 16:55
"a volte mi siedo
ai piedi del cielo"
davvero magnifico questo sedersi.
ai piedi del cielo"
davvero magnifico questo sedersi.
imaginaire |
#7
11 Maggio 2011 - 09:28
Un sorriso
Chiara
chiaramarinoni |
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