Ti ho cercata a notte con fare di lama
sguainata e al solo sfiorarti
sguainata e al solo sfiorarti
s'inargentava di te e di sogno il dorso delle mani
La tua pelle di stanotte giocando
in penombra, a tenermi
come un ricordo stretto
entro le rive del sogno.
E siamo stati bene
Come due deità, minuscole
E grandi, di quella magnificenza d’amare
Che rarefa i respiri
E confonde i corpi,
Questa notte, non altra
assoluta nei risvolti di un sogno solo
Dai margini sdruccioli
d’ala e tu, farfalla
Cedendo alla voglia
Tu che posi
Qui sulla mia spalla
A nascondermi
tra due ali di carezze
Come un segreto
da sottrarre ai quattro venti
Ora che nulla è più vero
Del tuo passo sfilato via dalla notte
Da ogni notte che il sogno ripete.
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