mi sorprende la luce, e il ritardo
il tuo tempo di giungere
un attimo prima che abbia il sopravvento sul giorno
il residuo di notte che a lui si opponeva
dei tuoi occhi e dei nostri segreti si compongono
il risveglio puntuale di te, addentrata
e il sonno che mi vince
come una luce azzurrata a nascondermi
oltre le palpebre
in una gabbia inevitabile
in attesa di un tempo
generoso di colori,
e speranze che si rinnovano
nel loro solo mestiere:
di viverti.
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