fino ai tuoi occhi che sanno
si riforma il gomitolo dei gatti sulle soglie
dove mi fermo, di tanta
sovrana fissità a seguire
una coda
s
o
r
n
i
o
n
a
e
l e n t i s s i m a
avvolta in un pensiero a pelo
e palpebra rubata al sogno
in un pomeriggio da gatte
estive, irraggiungibili
fuori portata, fuori mano
gatte che solcano selciati
e balaustre intersecate
da zampe senza posa
e fusa d'altri tempi
come un ricordo di pini
e treni senza meta
ai miei gatti senza nome
bastava il pietrisco della massicciata
e per perdere il vizio
un fischio appena appena ritardato
come un ricordo su cui mi avvento
con un fanale di memoria che qua si spegne.
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