…ma
ora tu dormi e il mio destino è quello di una goccia che dispera della
solitudine, una goccia nel tuo grembo, al tuo labbro, nelle tue mani... la
goccia che all'insaputa di tutti, anche tua, reggevi, e che oggi avverti e
stranita vorresti che mai si asciugasse... la goccia è scivolata nella tua
vita, a cercarti; a volte vorresti esserle indifferente, ascoltarla come una
domanda qualunque, accoglierla quasi con distacco, con una distanza che ti faccia
sentire più forte... ma questa notte la goccia è tornata, e ad occhi chiusi ha
reclamato il suo posto, il suo luogo dei giochi abbandonati... nella tua casa assolata,
la ragazza e la goccia hanno giocato, fino a crollare dal sonno, stremate... ed
ora nella notte penso al tuo sonno, e solo, protetto dalla lontananza, accenno
un ritmo, poche parole timide, sussurrate in penombra... addormentarti mi
incanta, perché ogni volta è una breve lotta, un intrecciarsi di braccia e
gambe, fino a quando il tuo corpo diventa quello che riposa sul mio braccio
disteso e il tuo volto è un'impronta leggera tra il mio petto ed il collo... tu
ora dormi, e ti so accanto... e quale dolcezza in quelle tue parole sussurrate
appena, quasi a difenderle dall'assedio dell'udito del mondo...
Si
va facendo giorno, amore mio... e sarà più forte di te cercare di trovare una
giustificazione a questa nostra condizione: forse non ce ne sono... forse è
questo nostro un amore inspiegabile, ma che sa dispiegarsi a dispetto di tutto
e di tutti... al di là delle convenienze e delle convenzioni... forse si
alimenta solo di se stesso, di noi... e non temere, angelo mio, lo so che non
mi chiami per fare l'amore, ma affinché le nostre parole si amino... non
occorre che ci cerchiamo: voglio essere la goccia, e tu l'amore dove essa si
sostanzia... buongiorno amore mio, qualunque cosa tu voglia o decida...
ti
bacio
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