Stamattina mi hanno
fatto visita queste parole: si sono lasciate catturare senza opporre
resistenza... In vero sarei dovuto essere io il resistente: perlomeno
al rischio di apparire ridicolo o troppo dilettantesco, dal momento
che ormai della mia lingua similcastigliana ricordo poco o
nulla... mettiamola sul naif, o nature, per così dire. Ma forse anche
questo fa parte del mio delirare dalla norma. Del resto, non ho mai
preso troppo sul serio, ancorché me stesso o la poesia, coloro che
si professano poeti: la poesia è libertà, anche quando è costretta
nella rima o dai metri, ma lì il discorso si complica e si rende
necessaria una preparazione che non possiedo: unicuique suum, mi
verrebbe da dire, anche se a guardarmi intorno mi sento sconsolato.
Per quanti credono che la poesia possa essere insegnata o appresa:
essa da sé si dispiega, altro che sciocchezze del genere la poesia
moderna rifugge dai troppi aggettivi o dalle virgole: ma chi le dice
queste sciocchezze? Sciocchezze appunto, da camarille o consorterie,
da riunioni sediziose e sedicenti. La poesia non necessita di bocche,
neanche di dita, a volte si concede e ancora più spesso si concede a
chi non sa ridirla, solo che ad altri basta una infarinatura su
assonanze od onomatopee per credere di essere i depositari di tanta
grazia e di essere chiamati a riprodurla: illusi! Meglio essere come
un fiore e non saperlo dire...
Se si cerca lo scritto
originale de 'L'infinito' si nota che in esso vi è una sola
cancellatura, una linea umanamente tirata su una parola da
sostituire: quella poesia, quella poesia che sfiora l'apice di questa
arte, si è 'data' a Leopardi con somma semplicità, come quando
Dante usa, per uno dei suoi versi più famosi, delle parole
assolutamente ordinarie, che chiunque avrebbe potuto usare, senza
neanche farci caso: e caddi come corpo morto cade... scommettiamo che
molti insegnanti sottolineerebbero col matitone rossoblu una frase
del genere? E scommettiamo che osannerebbero qualcosa come la 'Camera
da letto' di Bertolucci (ma quale poema...) o tante poesie
illeggibili di tanti moderni che vanno a capo modo hic modo illuc? Ma
poi, che c'entro io con queste 'cose'? Mah!
Ad ogni modo, ecco le parole.
Ad ogni modo, ecco le parole.
Todavía nos guían
los muertos por debajo mirándonos
los que unen por rayos invisibles
a caso místicos, andénes y zaguanes
A escondidas aparecen
sus ojos en el marco de las puertas
y los dedos presionando pieles de
marfil
y caras, blancas
plumas pesadas en la espuma adonde
más está la mar doblando escombros
y esquinas
Sólo quedan, muros hundidos
en la arena las palabras
las que solas guían nosotros
en el desierto de las sombras.
Ancora ci guidano
i morti osservandoci dal basso
unendo con raggi invisibili
forse mistici, marciapiedi e atrii
Di nascosto appaiono
gli occhi nel vano delle porte
e le dita premendo su pelli d'avorio
e volti, bianchi
piume pesanti sulla schiuma dove
ancora più il mare doppia rottami
e angoli
Solo rimangono
muri profondi
nella sabbia le parole
quelle che sole ci guidano
nel deserto delle ombre.
5.5.2012
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