Primavera di già, sui vetri
cretta l’inverno col suo artiglio
la rondine a terra
Si diffonde e dei vestiti
rimangono sul pavimento
ombre di incontri rubati
ché le stagioni si scontano
e i pesi incombono, ma nuovi
ma poi riappare
così sospeso
nell’aria di marzo
un profilo amico
ed è qualcosa che si ricompone
e spinge, dall’anima
un canto ancora che si fa stagione.
È il tempo che ritorna
È il sogno che risuona.
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