La capinera (1)
Da sempre ti conosco
eri presente nelle mie paure
coi tuoi occhi neri
affondavi sguardi nel mare
lo Jonio senza segreti
hai aspettato per sempre
ed anch’io ho aspettato
che il mio coraggio crescesse
che fosse più grande
di quelle tue feritoie nere come il
mare più fondo
poi un giorno, prima di partire
ti ho preso alle spalle
tue di cemento in guerra
sono salito sul tuo cranio di pietra
e ho disceso le tue viscere
in questo punto esatto del golfo di
Taranto
da dove, si dice, le capinere arrivino
fino ad Agrigento…
quante anime di eroi greci
ho immaginato nascoste in questi buchi
a rammendare vele, a calafatare pali
troppo esili per questa riva di mare
o forse erano piccoli fanti di marina
dalle facce bruciate
sognanti Venere e sigarette americane
nessuno è arrivato
e non ti importano queste zattere
straziate
in ritardo di decenni
non ti importano le moto d’acqua
Rimani a guardare
senza nulla che ti occupi
nemmeno i tuoi occhi.
senza nulla che ti occupi
nemmeno i tuoi occhi.
- Le capinere sono quei fortini in parte ipogei, in cemento armato, con cupola esterna, ovvero casematte, risalenti alla seconda guerra mondiale, frequentissimi anche sulla costa jonica della Calabria … In realtà non ho trovato riscontri ufficiali al nome “capinera” che ho appreso da mio padre, “da sempre”.
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