venerdì 7 agosto 2015

Crescere così come fa il grano

Crescere così come fa il grano
Fidando sotto il palmo carezzevole
E dalla mano scambiarsi
Speranza e vita
Passa, il nostro cammino, negli occhi
E altissima quiete muove raggi
Dal sole sui tratturi.
Non stancatevi mai di lottare
Di strappare le spine dal cammino
Di sentire l'aria e il suo sapore
E nella mente, negli occhi contenere
La meraviglia, tanta, di ogni giorno
Che vince e da tanta notte
Silenziosa
Illumina,
Accompagna.


1 agosto 2015.


Delle case dove penetra la sofferenza spesso non si vedono che scuri accostati, tapparelle abbassate. Sembra che la luce si ostini a non entrare, che si rifiuti di fare il suo ingresso proprio in quegli spazi dove più ce ne sarebbe bisogno e voglia, di luce. Forse cercherò di descrivere quanto ci è capitato, pur sapendo che servirebbe a poco o nulla. Potrebbe essere un'altra sofferenza, rivivere e descrivere questa storia. Mi viene già da dire una bestialità, che le sofferenze più inutili e gratuite sono quelle che non producono uomini migliori. Ma chi sono io per dire questo?

Sono nelle spalle
Stretto come un pensiero
Sofferto.
Cerco la tua mano
Nelle sue linee, pure
E s'apre, al chiaro
Il campo di solo cielo
Socchiuso nei tuoi occhi.
Quanta meraviglia
Quanto dolore
Tocca.


25 luglio 2015

Vedrai, ci diranno che tutto quello che stiamo vivendo è solo un brutto sogno, che purtroppo essendo tu il più bravo ti hanno assegnato questo ruolo da protagonista, e tu stringi i denti per farmici credere... ma io lo so che avete organizzato questa rappresentazione, che queste sono le prove di un teatro più grande e infinito... uno di questi giorni mi dirai che è stato tutto uno scherzo, angelo mio... che dottori, infermieri, tirocinanti, i tuoi fratelli, questi signori abbigliati da degenti, e anche tu, eravate tutti d'accordo e siccome sapete recitare benissimo avete fatto in modo che io ci cascassi... bastava dirmelo, già da quando siamo andati al pronto soccorso, proprio un mese fa, a quest'ora precisa. Un mese che guardi il cielo dalle finestre amore mio e lo tocchi solo coi tuoi pensieri meravigliosi.
Cosa posso fare, anima mia, mio adorato?


19 luglio 2015

Chiamavo 'la strada per Emma' i tuoi passi che tagliavano i campi di mais e avevo sempre timore, aspettandoti al ritorno. Ma valeva la pena, sempre, per questo tuo grande amore. E qualche volta ti ho pure preso in giro, accompagnandoti da lei, dicendoti che il tuo era un amore fuori mano, in fondo a quella stradina stretta, ma che si trattava di un amore bellissimo, un amore che mi colpisce profondamente, che mi commuove ogni volta, quando questa bambina o poco più ti sussurra 'amore mio', a te, bambino o poco più. Starvi accanto, anche in ospedale, è un privilegio assoluto.
Ai lati della strada per Emma il granturco sta crescendo in fretta, silenziosamente, e il sole che va a dormire sembra farlo in punta di piedi, per non scomodare la pace dell'orizzonte, sembra quasi che si appisoli per un attimo, per poi splendere nuovamente, sulle vostre dita poco più che infantili, eppure già così profondamente intrecciate. O forse il sole non va a dormire, si prepara nei vostri occhi poco più che infantili, e rinasce con la sua livrea più bella, quella dei sogni che insieme intessete.


16 luglio 2015

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