lunedì 19 novembre 2012

Axolotl, di Julio Cortázar, operazione 1.

Domani 12 febbraio 2014 ricorre il trentennale della scomparsa di J.C., per cui ripropongo questo racconto.
Operazione 1: ho incontrato questo racconto di J.C. in maniera assolutamente casuale nel web; non lo conoscevo, e non so come ci sono arrivato; poi mi è venuto in mente che qualche giorno, o settimana, fa, ho seguito in TV un documentario che parlava di gechi, salamandre e axolotl: i figli-notai hanno confermato. In quel documentario si parlava di scorcio anche di J.C., citandolo e mostrando il filmato -brevissimo- di un uomo che in un acquario osservava quelle specie di pesci-larve.
Traduco il testo alla meno peggio, come è nel mio poco stile.
Poi mi riprometto di parlarne, del testo.
Ah, ecco come mi sono imbattuto in questo racconto: stavo leggendo sulla edizione on-line di ''El Paìs'' delle interviste ad eminenti critici e scrittori  incentrate sul cinquantenario del boom della letteratura latinoamericana, ed una critica peruviano-statunitense citava una frase di questo racconto. Magari poi riporterò anche quelle interviste, se qualcuno fosse interessato e passasse da qui a leggere; altrimenti lo farò per me e basta, per esercitare la memoria. Intanto guardo lo schermo e vedo una larva che mi fissa. Poi allontano la testa, e la larva viene via, in sintonia col mio sguardo. Mah!...

Axolotl. (il termine è di origine azteca, come è più che evidente: per facilitare la lettura si può pronunziare 'axoloti'). 
 
Hubo un tiempo en que yo pensaba mucho en los axolotl. Iba a verlos al acuario del Jardín des Plantes y me quedaba horas mirándolos, observando su inmovilidad, sus oscuros movimientos. Ahora soy un axolotl.
C'è stato un tempo in cui pensavo molto agli axolotl. Andavo a vederli all'acquario del Jardín des Plantes e rimanevo per ore a fissarli, osservando la loro immobilità, i loro oscuri movimenti. Ora sono un axolotl.
El azar me llevó hasta ellos una mañana de primavera en que París abría su cola de pavo real después de la lenta invernada. Bajé por el bulevar de Port Royal, tomé St. Marcel y L’Hôpital, vi los verdes entre tanto gris y me acordé de los leones. Era amigo de los leones y las panteras, pero nunca había entrado en el húmedo y oscuro edificio de los acuarios. Dejé mi bicicleta contra las rejas y fui a ver los tulipanes. Los leones estaban feos y tristes y mi pantera dormía. Opté por los acuarios, soslayé peces vulgares hasta dar inesperadamente con los axolotl. Me quedé una hora mirándolos, y salí incapaz de otra cosa.
Fu il caso a condurmi fino a loro, una mattina di primavera che Parigi faceva la sua ruota di pavone dopo il lungo inverno. Scesi per Boulevard de Port Royal, imboccai St. Marcel e L'Hopital, vidi verdeggiare tra tanto grigiore e mi ricordai dei leoni. Ero amico di leoni e pantere, ma non ero mai entrato nell'umido e scuro edificio dell'acquario. Lasciai la mia bicicletta contro la recinzione e andai a guardare i tulipani. I leoni erano abruttiti e tristi e la mia pantera dormiva. Decisi per l'acquario, evitai pesci comuni fino a quando mi imbattei insperatamente negli axolotl. Rimasi per un'ora a guardarli, poi uscìi come inebetito.
En la biblioteca Saint-Geneviève consulté un diccionario y supe que los axolotl son formas larvales, provistas de branquias, de una especie de batracios del género amblistoma. Que eran mexicanos lo sabía ya por ellos mismos, por sus pequeños rostros rosados aztecas y el cartel en lo alto del acuario. Leí que se han encontrado ejemplares en África capaces de vivir en tierra durante los períodos de sequía, y que continúan su vida en el agua al llegar la estación de las lluvias. Encontré su nombre español, ajolote, la mención de que son comestibles y que su aceite se usaba (se diría que no se usa más) como el de hígado de bacalao.
Nella biblioteca
Saint-Geneviève consultai un dizionario e seppi che gli axolotl sono forme larvali, provviste di branchie, di una specie di batraci del genere amblistoma. Che fossero messicani lo sapevo già da quello che erano, per le loro faccine rosate azteche e per cartello applicato sopra la vasca. Lessi che si erano trovati esemplari in Africa capaci di vivere nella terra durante i periodo di siccità, e che riprendono la loro vita  in acqua all'arrivo della stagione delle piogge. Trovai il loro nome in spagnolo, ajolote, con la nota che sono commestibili e che il loro olio si usasse (si direbbe che non si usi più) come quello di fegato di merluzzo.
No quise consultar obras especializadas, pero volví al día siguiente al Jardin des Plantes. Empecé a ir todas las mañanas, a veces de mañana y de tarde. El guardián de los acuarios sonreía perplejo al recibir el billete. Me apoyaba en la barra de hierro que bordea los acuarios y me ponía a mirarlos. No hay nada de extraño en esto porque desde un primer momento comprendí que estábamos vinculados, que algo infinitamente perdido y distante seguía sin embargo uniéndonos. Me había bastado detenerme aquella primera mañana ante el cristal donde unas burbujas corrían en el agua. Los axolotl se amontonaban en el mezquino y angosto (sólo yo puedo saber cuán angosto y mezquino) piso de piedra y musgo del acuario.
Non volli consultare opere specialistiche, ma  tornai il giorno seguente al Jardìn des Plantes. Cominciai ad andarci tutte le mattine, a volte mattina e sera. Il custode degli acquari sorrideva perplesso ritirando il biglietto d'ingresso. Mi appoggiavo alla barra di ferro che circonda le vasche e li guardavo. Non c'era nulla di strano in ciò poiché dal primo momento compresi che eravamo vincolati, che qualcosa di infinitamente perduto e distante si ostinava ancora ad unirci. Mi era bastato fermarmi quella prima mattina davanti al cristallo dove alcune bollicine correvano nell'acqua. Gli axolotl si ammucchiavano nel misero e angusto (solo io posso dire quanto angusto e misero) luogo di pietra e muschio dell'acquario.
Había nueve ejemplares y la mayoría apoyaba la cabeza contra el cristal, mirando con sus ojos de oro a los que se acercaban. Turbado, casi avergonzado, sentí como una impudicia asomarme a esas figuras silenciosas e inmóviles aglomeradas en el fondo del acuario. Aislé mentalmente una situada a la derecha y algo separada de las otras para estudiarla mejor. Vi un cuerpecito rosado y como translúcido (pensé en las estatuillas chinas de cristal lechoso), semejante a un pequeño lagarto de quince centímetros, terminado en una cola de pez de una delicadeza extraordinaria, la parte más sensible de nuestro cuerpo. Por el lomo le corría una aleta transparente que se fusionaba con la cola, pero lo que me obsesionó fueron las patas, de una finura sutilísima, acabadas en menudos dedos, en uñas minuciosamente humanas.
Ce n'erano nove esemplari e la maggioranza premeva la testa contro il vetro, fissando con i loro occhi d'oro quelli che si avvicinavano. Turbato, quasi vergognandomi, sentìi come qualcosa di impudico il mio sporgermi verso quelle figure e immobili raggrppate sul fondo della vasca. Ne isolai mentalmente una, situata sulla destra e alquanto distaccata dalle altre, per studiarla meglio.Vidi un corpicino rosato e come traslucido (pensai a quelle statuine cinesi di cristallo lattiginoso), somigliante a una piccola lucertola di circa quindici centimetri, terminante in una coda di pesce di straordinaria delicatezza, la parte più sensibile del nostro corpo. Lungo il dorso le correva una aluccia trasparente che andava a fondersi con la coda, ma ciò che mi ossessionò furono le zampe, di una finezza sottilissima, che finivano con piccole dita, e unghie minuziosamente umane.
Y entonces descubrí sus ojos, su cara, dos orificios como cabezas de alfiler, enteramente de un oro transparente carentes de toda vida pero mirando, dejándose penetrar por mi mirada que parecía pasar a través del punto áureo y perderse en un diáfano misterio interior. Un delgadísimo halo negro rodeaba el ojo y los inscribía en la carne rosa, en la piedra rosa de la cabeza vagamente triangular pero con lados curvos e irregulares, que le daban una total semejanza con una estatuilla corroída por el tiempo. La boca estaba disimulada por el plano triangular de la cara, sólo de perfil se adivinaba su tamaño considerable; de frente una fina hendedura rasgaba apenas la piedra sin vida. A ambos lados de la cabeza, donde hubieran debido estar las orejas, le crecían tres ramitas rojas como de coral, una excrescencia vegetal, las branquias supongo. Y era lo único vivo en él, cada diez o quince segundos las ramitas se enderezaban rígidamente y volvían a bajarse. A veces una pata se movía apenas, yo veía los diminutos dedos posándose con suavidad en el musgo. Es que no nos gusta movernos mucho, y el acuario es tan mezquino; apenas avanzamos un poco nos damos con la cola o la cabeza de otro de nosotros; surgen dificultades, peleas, fatiga. El tiempo se siente menos si nos estamos quietos.
E allora scoprìi i suoi occhi, la sua faccia, due buchini come capocchie di spillo, completamente di un oro trasparente, carenti di vita ma capaci di guardare e di lasciarsi penetrare dal mio sguardo che sembrava attraversare il punto aureo e perdersi in un diafano mistero interiore. Una delicatissima aureola nera circondava l'occhio e lo inscriveva nella carne rosa, nella pietra rosa della testa vagamente triangolare ma dai lati ricurvi e irregolari, che gli davano una totale somiglianza con una statuina corrosa dal tempo. La bocca era dissimulata dal piano triangolare della faccia, solo di profilo si indovinava il suo volume considerevole; di fronte, una lieve fenditura segnava appena la pietra senza vita. Ai due lati della testa, dove sarebbero dovuto essere le orecchie, gli crescevano tre rametti rossi come di corallo, una escrescenza vegetale, -suppongo le branchie. Ed era tutto quanto c'era di vivo in lui, ogni dieci o quindici secondi i rametti si drizzavano irrigidendosi tornavano ad abbassarsi. A volte una zampina si muoveva appena, io vedevo le minuscole dita posarsi dolcemente sul muschio. E' che non ci piace muoverci molto, e e l'acquario è così misero; appena avanziamo un po' ci scontriamo con la coda o la testa di uno di noi; nascono difficoltà, liti, stanchezza. Il tempo ci pesa di meno se ce stiamo quieti.
Fue su quietud la que me hizo inclinarme fascinado la primera vez que vi a los axolotl. Oscuramente me pareció comprender su voluntad secreta, abolir el espacio y el tiempo con una inmovilidad indiferente. Después supe mejor, la contracción de las branquias, el tanteo de las finas patas en las piedras, la repentina natación (algunos de ellos nadan con la simple ondulación del cuerpo) me probó que eran capaz de evadirse de ese sopor mineral en el que pasaban horas enteras. Sus ojos sobre todo me obsesionaban. Al lado de ellos en los restantes acuarios, diversos peces me mostraban la simple estupidez de sus hermosos ojos semejantes a los nuestros. Los ojos de los axolotl me decían de la presencia de una vida diferente, de otra manera de mirar. Pegando mi cara al vidrio (a veces el guardián tosía inquieto) buscaba ver mejor los diminutos puntos áureos, esa entrada al mundo infinitamente lento y remoto de las criaturas rosadas. Era inútil golpear con el dedo en el cristal, delante de sus caras no se advertía la menor reacción. Los ojos de oro seguían ardiendo con su dulce, terrible luz; seguían mirándome desde una profundidad insondable que me daba vértigo.
Fu la loro calma ciò che mi fece affacciare affascinandomi la prima volta che vidi gli axolotl. Oscuramente mi sembrò di capire la loro volontà segreta, abolire lo spazio e il tempo con una immobilità indifferente. Poi seppi meglio, il contrarsi delle branchie, il sondare delle belle zampine sulle pietre, lo scatto repentino del nuoto (alcuni di loro nuotano con ils emplice ondeggiare del corpo) mi dimostrava che erano capaci di sottrarsi a quel sopore minerale in cui trascorrevano intere ore. Soprattutto i loro occhi mi ossessionavano. Al loro fianco, nella altre vasche, diversi pesci mi mostravano la semplice stupidità dei loro begli occhi somiglianti ai nostri. Gli occhi degli axolotl mi parlavano della presenza di una vita differente, di un altro modo di guardare. Premendo la mia faccia contro il vetro (a volte il custode tossiva inquieto) cercavo di vedere meglio i piccoli punti dorati, quell'entrata nel mondo infinitamente lento e remoto delle creature rosate. Era inutile picchiettare col dito il cristallo, nelle loro facce non si avvertiva la minima reazione. Gli occhi d'oro continuavano ad ardere con la loro dolce, terribile luce; continuavano a fissarmi da una profondità insondabile che mi dava le vertigini.
Y sin embargo estaban cerca. Lo supe antes de esto, antes de ser un axolotl. Lo supe el día en que me acerqué a ellos por primera vez. Los rasgos antropomórficos de un mono revelan, al revés de lo que cree la mayoría, la distancia que va de ellos a nosotros. La absoluta falta de semejanza de los axolotl con el ser humano me probó que mi reconocimiento era válido, que no me apoyaba en analogías fáciles. Sólo las manecitas... Pero una lagartija tiene también manos así, y en nada se nos parece. Yo creo que era la cabeza de los axolotl, esa forma triangular rosada con los ojitos de oro. Eso miraba y sabía. Eso reclamaba. No eran animales.

E tuttavia erano vicini. Lo sapevo già da prima, prima di essere un axolotl. Lo seppi dal giorno che mi avvicinai a loro per la prima volta. I tratti antropomorfici di una scimmia rivelano, al contrario di ciò che crede la maggioranza, la distanza che intercorre tra loro e noi. L'assoluta mancanza di somiglianza degli axolotl con l'essere umano mi confermava la validità della mia intuizione, che non mi stavo basando su facili analogie. Solamente le manine...Ma anche una lucertolina ha manine simili, eppure in nulla ci rassomiglia. Io credo che fosse la testa dell'axolotl, quella forma triangolare rosata con gli occhietti d'oro. Questo guardavo e sapevo. Questo volevo. Non erano animali.

Parecía fácil, casi obvio, caer en la mitología. Empecé viendo en los axolotl una metamorfosis que no conseguía anular una misteriosa humanidad. Los imaginé conscientes, esclavos de su cuerpo, infinitamente condenados a un silencio abisal, a una reflexión desesperada. Su mirada ciega, el diminuto disco de oro inexpresivo y sin embargo terriblemente lúcido, me penetraba como un mensaje: «Sálvanos, sálvanos». Me sorprendía musitando palabras de consuelo, transmitiendo pueriles esperanzas. Ellos seguían mirándome inmóviles; de pronto las ramillas rosadas de las branquias se enderezaban. En ese instante yo sentía como un dolor sordo; tal vez me veían, captaban mi esfuerzo por penetrar en lo impenetrable de sus vidas. No eran seres humanos, pero en ningún animal había encontrado una relación tan profunda conmigo. Los axolotl eran como testigos de algo, y a veces como horribles jueces. Me sentía innoble frente a ellos, había una pureza tan espantosa en esos ojos transparentes. Eran larvas, pero larva quiere decir máscara y también fantasma. Detrás de esas caras aztecas inexpresivas y sin embargo de una crueldad implacable, ¿qué imagen esperaba su hora?
Sembrava facile, quasi ovvio, cadere nella mitologia. Cominciai a vedere negli axolotl una metamorfosi che non riusciva ad annullare una misteriosa umanità. Li immaginai coscienti, schiavi del loro corpo, eternamente condannati ad un silenzio abissale, ad una riflessione disperata. Il loro sguardo cieco, il ristretto disco d'oro inespressivo e tuttavia terribilmente lucido, mi penetrava come un messaggio: ''Salvaci, salvaci.'' Mi sorprendevo a biascicare parole di conforto, trasmettendo puerili speranze. Loro continuavano a fissarmi immobili; subito le lamelle rosate delle branchie si irrigidivano. In quell'istante sentivo come un dolore sordo; forse mi vedevano, coglievano il mio sforzo di penetrare nell'impenetrabilità delle loro vite. Non erano esseri umani, ma in nessun animale avevo trovato una relazione così profonda con me. Gli axolotl erano come testimoni di qualcosa, e a volte come dei giudici orribili. Mi sentivo ignobile di fronte a loro, c'era una purezza spaventosa nei loro occhi trasparenti. Erano larve, ma larva vuol dire maschera e anche fantasma. Dietro quelle facce azteche inespressive e tuttavia di una crudeltà implacabile, quale immagine attendeva la sua ora?
Les temía. Creo que de no haber sentido la proximidad de otros visitantes y del guardián, no me hubiese atrevido a quedarme solo con ellos. «Usted se los come con los ojos», me decía riendo el guardián, que debía suponerme un poco desequilibrado. No se daba cuenta de que eran ellos los que me devoraban lentamente por los ojos en un canibalismo de oro. Lejos del acuario no hacía mas que pensar en ellos, era como si me influyeran a distancia. Llegué a ir todos los días, y de noche los imaginaba inmóviles en la oscuridad, adelantando lentamente una mano que de pronto encontraba la de otro. Acaso sus ojos veían en plena noche, y el día continuaba para ellos indefinidamente. Los ojos de los axolotl no tienen párpados.
Li temevo. Credo che per non avere sentito la vicinanza di altri visitatori o del guardiano, non avessi osato rimanere solo con loro. ''Lei se li mangia con gli occhi'', mi diceva ridendo il guardiano, che doveva considerarmi un tantino squilibrato. Non si rendeva conto che erano loro a divorarmi lentamente con gli occhi in un cannibalismo d'oro. Lontano dall'acquario non facevo altro che pensare a loro, era come se sentissi a distanza la loro influenza su di me. Arrivai ad andarci tutti i giorni, e di notte li immaginavo immobili nell'oscurità, allungando una mano che subito incontrava quella dell'altro. Forse i loro occhi vedevano in piena notte, e per loro il giorno continuava all'infinito. Gli occhi degli axolotl non hanno palpebre.
Ahora sé que no hubo nada de extraño, que eso tenía que ocurrir. Cada mañana al inclinarme sobre el acuario el reconocimiento era mayor. Sufrían, cada fibra de mi cuerpo alcanzaba ese sufrimiento amordazado, esa tortura rígida en el fondo del agua. Espiaban algo, un remoto señorío aniquilado, un tiempo de libertad en que el mundo había sido de los axolotl. No era posible que una expresión tan terrible que alcanzaba a vencer la inexpresividad forzada de sus rostros de piedra, no portara un mensaje de dolor, la prueba de esa condena eterna, de ese infierno líquido que padecían. Inútilmente quería probarme que mi propia sensibilidad proyectaba en los axolotl una conciencia inexistente. Ellos y yo sabíamos. Por eso no hubo nada de extraño en lo que ocurrió. Mi cara estaba pegada al vidrio del acuario, mis ojos trataban una vez mas de penetrar el misterio de esos ojos de oro sin iris y sin pupila. Veía de muy cerca la cara de una axolotl inmóvil junto al vidrio. Sin transición, sin sorpresa, vi mi cara contra el vidrio, en vez del axolotl vi mi cara contra el vidrio, la vi fuera del acuario, la vi del otro lado del vidrio. Entonces mi cara se apartó y yo comprendí.
Ora so che non ci fu nulla di strano, che il fatto doveva succedere. Ogni mattina, allo sporgermi sull'acquario il riconoscimento era più grande. Soffrivano, ogni fibra del mio corpo raggiungeva quella sofferenza imbavagliata, quella rigida tortura sul fondo dell'acqua. Espiavano qualcosa, una antica nobiltà decaduta, un tempo di libertà in cui il mondo era stato degli axolotl. Non era possibile che una espressione tanto terribile da riuscire a superare la forzata inespressività dei loro volti di pietra, non portasse un messaggio di dolore, la prova di quella condanna eterna, di quell'inferno liquido che pativano. Inutilmente cercavo di dimostrare a me stesso che era mia sensibilità a proiettare negli axolotl una coscienza inesistente. Loro ed io sapevamo. Per questo non ci fu nulla di strano in quel che accadde. La mia faccia era incollata al vetro dell'acquario, i mei occhi cercavano una volta di più di penetrare il mistero di quegli occhi d'oro senza iride né pupilla. Vedevo da molto vicino la faccia di un axolotl immobile contro il vetro. Senza transizione, senza sorpresa, vidi la mia faccia contro il vetro, invece dell'axolotl vidi la mia faccia contro il vetro, la vidi fuori dell'acquario, la vidi dall'altro lato del vetro. Allora la mia faccia si allontanò e capìi.
Sólo una cosa era extraña: seguir pensando como antes, saber. Darme cuenta de eso fue en el primer momento como el horror del enterrado vivo que despierta a su destino. Afuera mi cara volvía a acercarse al vidrio, veía mi boca de labios apretados por el esfuerzo de comprender a los axolotl. Yo era un axolotl y sabía ahora instantáneamente que ninguna comprensión era posible. Él estaba fuera del acuario, su pensamiento era un pensamiento fuera del acuario. Conociéndolo, siendo él mismo, yo era un axolotl y estaba en mi mundo. El horror venía -lo supe en el mismo momento- de creerme prisionero en un cuerpo de axolotl, transmigrado a él con mi pensamiento de hombre, enterrado vivo en un axolotl, condenado a moverme lúcidamente entre criaturas insensibles. Pero aquello cesó cuando una pata vino a rozarme la cara, cuando moviéndome apenas a un lado vi a un axolotl junto a mí que me miraba, y supe que también él sabía, sin comunicación posible pero tan claramente. O yo estaba también en él, o todos nosotros pensábamos como un hombre, incapaces de expresión, limitados al resplandor dorado de nuestros ojos que miraban la cara del hombre pegada al acuario.
Solo una cosa era strana: continuare a pensare come prima, sapere. Rendermi conto di ciò fu sulle prime come l'orrore del sepolto vivo che si sveglia al suo destino. Fuori la mia faccia continuava ad avvicinarsi al vetro, vedevo la mia bocca dalle labbra strette per lo sforzo di capire gli axolotl. io ero un axolotl e sapevo ora, istantaneamente, che nessuna comprensione era possibile.
Lui era fuori dell'acquario, il suo pensiero era un pensiero fuori dell'acquario. Conoscendolo, essendo lui stesso, io ero un axolotl ed ero nel mio mondo. L'orrore veniva - lo seppi nello stesso istante- dal credermi prigioniero in un corpo di axolotl, trasmigrato in lui con il mio pensare di uomo, sepolto vivo in un axolotl, condannato a muovermi lucidamente tra creature insensibili. Ma questo fini quando una zampa mi sfiorò la faccia, quando muovendomi appena di lato vidi un axolotl vicino a me che mi fissava, e seppi che anche lui sapeva, senza possibilità di comunicare ma tanto chiaramente. O io stavo anche dentro di lui, o tutti noi pensavamo come un uomo, incapaci di una espressione, limitati allo splendore dorato dei nostri occhi che guardavano la faccia dell'uomo incollata all'acquario.
Él volvió muchas veces, pero viene menos ahora. Pasa semanas sin asomarse. Ayer lo vi, me miró largo rato y se fue bruscamente. Me pareció que no se interesaba tanto por nosotros, que obedecía a una costumbre. Como lo único que hago es pensar, pude pensar mucho en él. Se me ocurre que al principio continuamos comunicados, que él se sentía más que nunca unido al misterio que lo obsesionaba. Pero los puentes están cortados entre él y yo porque lo que era su obsesión es ahora un axolotl, ajeno a su vida de hombre. Creo que al principio yo era capaz de volver en cierto modo a él -ah, sólo en cierto modo-, y mantener alerta su deseo de conocernos mejor. Ahora soy definitivamente un axolotl, y si pienso como un hombre es sólo porque todo axolotl piensa como un hombre dentro de su imagen de piedra rosa. Me parece que de todo esto alcancé a comunicarle algo en los primeros días, cuando yo era todavía él. Y en esta soledad final, a la que él ya no vuelve, me consuela pensar que acaso va a escribir sobre nosotros, creyendo imaginar un cuento va a escribir todo esto sobre los axolotl.

Lui è tornato molte volte, ora più di rado. Passa settimane senza farsi vedere. Ieri l'ho visto, mi ha guardato a lungo e poi se n'è andato bruscamente. Mi è sembrato che non si interessasse tanto di noi, che obbedisse ad una abitudine. Poiché l'unica cosa che faccio è pensare, ho avuto modo di pensare molto a lui. Mi capita che all'inizio continuiamo a comunicare, che egli si senta più che mai legato al mistero che lo ossessionava. Ma i legami tra lui e me sono interrotti, poiché ciò che era la sua ossessione ora è un axolotl, escluso dalla sua vita di uomo. Credo che in principio io fossi capace di tornare in qualche modo a lui -ah, ma solo in qualche modo-, e di mantenere vivo il suo desiderio di conoscerci meglio. Ora sono definitivamente un axolotl, e se penso come un uomo è solo perché ogni axolotl pensa come un uomo dentro la sua immagine di pietra rosata. Mi sembra che di tutto ciò io sia riuscito a comunicargli qualcosa nei primi giorni, quando io ero ancora lui. E in questa solitudine finale, alla quale lui non torna più, mi consola pensare che forse scriverà di noi, che credendo di immaginare un racconto scriverà tutto questo sugli axolotl.

Nessun commento:

Posta un commento