Devo
premettere che considero quello che segue qualcosa di simile a uno
scherzo... ho cercato di ricordare, senza troppo verificare, quanto
più possibile di certe letture e di ricavarne questa specie di
gioco, nulla di più.
Ad ogni modo, se qualcuno riesce a leggere fino alla fine...
Si tratta, tutto sommato, di storia di ricordi personali, fatta in casa, sommamente arbitraria e perciò... fantastica. Se vi capitano per le mani, comunque, le 'Cronache di Bustos Domecq', leggete o rileggete quelle due paginette dal titolo 'Esse est percipi', e chissà, forse sarete d'accordo col tale che chiamò don Luigi (J.L. Borges) 'Omero del novecento', al di là di qualsiasi altra considerazione.
Ciao!
Ad ogni modo, se qualcuno riesce a leggere fino alla fine...
Si tratta, tutto sommato, di storia di ricordi personali, fatta in casa, sommamente arbitraria e perciò... fantastica. Se vi capitano per le mani, comunque, le 'Cronache di Bustos Domecq', leggete o rileggete quelle due paginette dal titolo 'Esse est percipi', e chissà, forse sarete d'accordo col tale che chiamò don Luigi (J.L. Borges) 'Omero del novecento', al di là di qualsiasi altra considerazione.
Ciao!
Historia
unilateral de desliteratura*, chapter 1st,
Don Luigi.
...Ora,
dunque, tutto è dimenticato, Don Luì, non ci siete più, non ci
sono le vostre parole, non ci sono i vostri pensieri; lo sapevate da
sempre, lo avevate detto, avevate avvisato, e non siete mancato...
Mancate
solo nella meraviglia di chi vi scrive, voi così diverso da tutto
ciò che avendovi circondato, con la vostra assenza, è scomparso a
sua volta; ricordo di aver inseguito zaguanes (1)
e di essere sboccato in patios
senza fine, con rovine circolari, vado a braccio, o a mente, - non
saprei-, cerco di intravedere i vostri inizi di novecento, dove
iniziavano le torri, intersecandosi, in lingue e simboli che non ho
conseguito d'intendere... direste algo
similar (2), Don Luì?
Non
mi sento in grado di indovinare le vostre domande, le mie verifiche
sono prive di sostanza, solo immagino, null'altro, esa
música,
lejana, la que Usted sintió,
en aquella hora de llanura en la tarde (3)...
qui rimane il vento, si è cristallizzato sulla foto di voi seduto
con le mani appoggiate al bastone, come una silente folata che si
ritorce in se stessa, annullando il proprio moto, un remolino
atando vuestros dedos (4)...
Perdonate,
don Luigi, se tutto ho dovuto dimenticare, ma così intendevo, così
ho creduto di capire quando dicevate che per voi la difficoltà non
era scrivere un libro, ma leggerlo... forse avrei dovuto pensare al
revés
e al ves-re,
al contrario e al suo contrario, come dite voi del cono
sur... forse
tenía
que pensar en vuestra ceguera (5), e
allora avrei potuto capire, che scrivere un libro era per voi più
facile che leggerlo, anzi no, per una volta forse vi siete
schermito... voi che avete letto e ordinato migliaia di volumi, quasi
una storia dell'uomo... ma ora non importa, mi
tarea se cumplió,
si acaso hubo una (6).
***
A
domanda, il paziente risponde in maniera confusa e leggermente
compulsiva indicando un volume minuscolo, di cui crede di poter dare
il titolo, 'libro de arena' (7)
o qualcosa di simile, e un altro, ma qui il tutto si complica, dice
trattarsi di artifici, artificios (8),
qualcosa di simile, non si capisce se stia ricorrendo a uno
stratagemma, dice di non ricordare, di non essere lui il memorioso,
parla di funi, o funes (9),
non si capisce, forse affiorano tendenze suicide, a domanda risponde
di no, che non parla di sé, ma di un tale Martín
Fierro (10), che è stato ucciso da un negro, che a sua volta era
stato sconfitto da altro personaggio ignoto in una specie di sfida
musicale, sembrerebbe trattarsi di una vendetta tra bande, ma
l'ipotesi risulta remota, anche perchè il soggetto ha chiamato
improvvisamente a testimonio un certo signor Dahlmann, Dalmàn, come
egli dice, parente di un tal Flores (11) non meglio identificato,
sembra si tratti di un personaggio altolocato, di più non è dato
capire...
***
La
ricerca di familiari è riuscita infruttuosa, sembra che nessuno,
nelle cliniche contattate, abbia domandato di persone scomparse le
cui caratteristiche potrebbero aiutare nell'identificazione del
soggetto.
De cada
manera, el sujeto mismo se detiene constantemente en la biblioteca
del instituto (12).
***
Guarda
i volumi con insistenza, infine sembra eleggerne uno, vecchissimo,
copertina marrone, pagine assalite da giallore e umidità, in
brossura, e quasi senza guardare lo apre e comincia a parlare...
Così:
...ecco,
dov'ero finito, ultimo capitolo, 'Sur'. Ci sono tutti, aspettavano,
Dahlmann, Flores, la carrozza di piazza, gli infermieri, i medici che
mi hanno curato, il bigliettaio, il treno fermo nella pianura
trascorrente, la stazione spiazzata, il ferroviere che mi indicò la
locanda, los mozos maldidos, le palline di mollica che mi tirarono,
il duello, il vecchio rannicchiato, la daga lanciatami in disperato
soccorso, el cuchillo, mia estrema condanna, y mi muerte, don Luís,
yo muerto, tutto il vento del sud premendomi al suolo, e voi,... che
avete fatto del mio ritorno una morte di cui vi sono grato, la mia
vita non avendo, così composta, altro fine, Usted comprende...
Anche
Recabarren e Savastano (13) capivano tutto, e non parlavano, neanche
una parola, anzi no, Savastano le confidò cose che nessuno avrebbe
creduto, non c'erano prove sostenibili, già, perchè in questo
breve, contenuto delirio, in questa totale assenza di ricordo,
sporgono queste poche note, che hanno avuto il loro effetto, quasi un
segno; la fine, il sud, la percezione dell'essere.
Tutto
qui, don Luigi, quello che riesco a trattenere dei vostri
insegnamenti e che ho sognato in questa mia degenza.
-Ma
chi ha inventato tutto questo?
-Non
si sa.
-Allora
nel mondo non succede niente?
-Ben
poco.
-Quello
che non capisco è la sua paura. Che vuol farci?
-E
se si rompe l'illusione?
-Ma
no che non si rompe,- mi tranquillizzò.
-Quanto
a me, sarò una tomba,- promisi.
-Dica
quello che vuole, tanto non le crederebbero.
Squillò
il telefono. Il presidente portò il ricevitore all'orecchio e con la
mano libera m'indicò la porta.**
Ora
esco, dall'incubo, il treno è quello al penultimo binario, falta
media hora, voy a poner la valija en la red, acaso leeré las Mil y
una noche, tendré
que bajar en la nueva
estación
del sur, y después irme al almacén, comer, allí
estarán
unos muchachones
borrachos, me echarán
bolitas de miga, y habrá
tal vez un duelo, el último,
sin palabras...***
Oppure
no, il vecchio, rannicchiato, nasconde la daga, Recabarren, sorpreso,
la raccoglie e la fa scivolare sul retro, verso la finestrella che dà
sulla prateria, da dove un giorno aveva visto crescere un piccolo
punto fino a diventare un uomo che smontava da cavallo.
Mistificazioni
da J.L. Borges, 'El fin', 'El
Sur' (da 'Artificios'), 'Esse est percipi' *(da 'Crónicas
de Bustos Domecq').
*Desliteratura,
composto
di deslizar, scivolare, e literatura, quindi mistificazione
letteraria, più o meno.
Le
traduzioni che seguono sono assolutamente personali, cioè a me più
convenienti, ma non si distaccano troppo dal vero, come quelle
precedenti;
1-corridoi,
androni;
2-qualcosa
di simile;
3-quella
musica, lontana, che voi sentiste in quell'ora della pianura, di
sera...mistificazione da 'El fin':...hay
una hora de la tarde en que la llanura está por decir algo; nunca lo
dice o tal vez lo dice infinitamente y no lo entendemos, o lo
entendemos pero es intraducible como una música...;
4-un
vortice che lega le vostre dita;
5-dovevo
pensare alla vostra cecità;
6-il
mio compito è concluso, se mai ci fu;
7-Il
libro di sabbia;
8-Artifizi;
9-Funes
il memorioso;
10-Martín
Fierro, si può definire figura mitologica?
11-Dahlmann
e Flores, personaggi di 'El Sur';
12-Ad
ogni modo, il soggetto medesimo si trattiene costantemente nella
biblioteca dell'Istituto...se sto parlando di chi dico io, la
biblioteca la dirigeva, anzi, lo dirigeva...
13-Recabarren,
personaggio di 'El fin', Savastano di 'Esse est percipi';
**Frasi
tratte da 'Esse est percipi';
***Qui,
la mistificazione è fatta su 'El Sur'.
18
maggio 2010
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