domenica 6 settembre 2015

esci dall'acqua, e porta in cielo le tue piccole labbra

esci dall'acqua, e porta in cielo le tue piccole labbra
nere di tanto mare
nessuna lingua nuova ti insegnerà altro tempo
solo quella impastata di sale
e resina che stenta ti rimane
a rapprendersi
fresca dei pini della tua terra
spalmandosi per assi
che fossero
piani verticali
per imparare a scrivere
ad ascendere
a correre ad apprendere
il solletico delle stelle
esci dall'acqua, piccolo
nessuna madre può più dirti
delle tue labbra nere
delle dita bianche come il sale
degli occhi chiusi nella sabbia
nessuno e nulla
non credere
a noi
a nessuno più
alla nostra pietà volatile
abbiamo unghie incarnite d'occidente
e peli doloranti, noi
e non abbiamo tempo
né spazio
non abbiamo nulla
nemmeno briciole di vergogna
che sfamino le rondini
che un dio ti asciughi
di tanto deserto,
piccolo mio.
4.9.2015

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