giovedì 15 ottobre 2015

John Montague, la trota

Domani Matteo torna in ospedale, la breve licenza è finita; da domani di nuovo piantane, prelievi, terapia, fili di lana minacciati... rovistando nel pc ho ritrovato questa scansione di una poesia annotata chissà dove, chissà quando, da quale libro e su quale non saprei dire. Deve essere successo molti anni fa, in una delle mie rare concessioni alla lettura di poesie. Non ne leggo, infatti, per quella mia preadolescenziale decisione di non leggere versi per non rimanerne condizionato. Fisime, nulla più, alle quali sono rimasto però fedele. Ho riletto questo 'la trota', per due volte, e vi ritrovo qualche motivo della mia strana giovinezza, di quando forse avevo paura di diventare, intanto che essere mi fuorviava. Il tempo, bontà sua, è passato, e di lui, insieme a lui, vorrei avere ragione. Ma sono sempre il solito, dico 'ragione', e nelle mie ambiguità, lessicali e di tempi, mi perdo e mi gioco: qualcosa, sempre.
Fine della licenza, domani.

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