giovedì 28 marzo 2013

dov'erravate

dove erravate parole
che tenere era lusso
e spreco un'energia
di rinnovato
interesse che a perdere solevo
solo
a giocare innumeri plessi
di nuvole e scomposte
aeree, azzurriformi
e tese dissonanze

già sconfinano
parole in foglie comode
di pratiche
confezioni che a dividere
oh, che semplici porzioni!
e fresche, come d'acqua-qua
le chesì a un senso, o non

se un foro, e puff!
mi attendo
che un calo sia
dovuto: è la natura delle cose
e poi altro?
non importa,
che l'etichetta
una parola
un detto
ma che stampigli
o meglio, purché sia
un fondo, un appiglio.

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