sono queste
le solitudini più fonde che abbiamo
i vuoti persi
e capovolto
in copertina l'impiccato si rivolta
i vasi
si sono resi impermeabili,
i cammini
nulla cedono alla precisione
ferrea della linea:
si prosegue
in un silenzio d'abissi
e dentro
conati di rugiade
si sciolgono a pareti
numerate di sacelli impaginati
il riso rovesciato, le gengive pendule, l'impiccato
prima che attardi s'imprime
un titolo a trafittura
un rigore in copertina.
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