da una siepe di parole a nascondersi
facevo il morto
e a galla non rimaneva altro
che pensare
di un peso azzurro
tra cielo e mare
durava un attimo
poi si rilasciava
il tocco solido del fondale
e risaliva
qualcosa di sirena
a caso d'abisso
e pure, astrale
un battito
unicellulare
dov'ero
in un punto perso
un segno
una macchia attratta
paurosamente a fondo
potevo capire tutto
o lasciarmi andare
ma a riva erano tante le parole
e curioso o sciocco
un altro ritorno ma diverso tocca.
versi fatti di poco, di niente, forse, ma colmi di libertà di parola e...di pensiero! Mi piace!
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