è il tempo
o la patina innocente
la levità in pendio
i tratti acclivi han lasciato i segni
si colgono rughette
e in fondo a pelle
cos'era,
una guaina, un mondo
una tendenza a unire
paure con timide speranze
i tentoni di un oscuro andare
e gli anditi, rigidi, più fondi sempre
e verdi, fondi di bottiglia
in un dolore, parietale
un posto dove stare
che biancheggia, asciuga
gli occhi che non cedono alle viste
sono pochi chicchi d'uva e spine
una mano che si vuota
una riva che decanta
i suoni e l'alba non cercano un senso
sono solo gli inizi
del danno, la pena
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