saprai di sale,
e dirti che il ricordo
in me si continuava
come uno svettare dalle siepi
d'occhi che curiosi
frugano le vesti, adescati
da suoni che latenti inducono al risveglio
i sensi stanno alle labbra
come acqua
inarrestabile e quieta
le pietre delle miglia segnano
ricordi di passaggi
sono i punti delle storie, umane
di ripartenze, di più non torno, svolte
saprai il sale della pelle
a lungo amata di parola che lasciava
il segno, il senno
saprai l'anafora e il dèmone
della lingua
la rosa che addento, macabra
la discesa e gli inferi irregolari
se a caso declino
in nome di fiore, di frutta, di cosa
se il gioco incatena di scatola in scatola
le ombre che si fanno aliene...
Nessun commento:
Posta un commento