sulle sue labbra
mi doppia
il segno del respiro
è un gioco di bambino
tenermi tra le dita
pure è costrizione
al sibilo, al piacere, al lamento
questa ricerca del mio suono
stridente
non lasciare che cada, dalle labbra
non ancora
anche noi siamo, esitanti
creature d'acqua e verde
pure, poserò dove il vento
o l'aria vorranno
lontano dai miei rami
dai fiumi che ti dico
guarda
dall'altra parte del mondo non si vede
da una sponda all'altra
e forse solo gli occhi o le mani
si sanno
dove finisce la corrente
e ricomincia
lento
il rigore della terra, e le ripe.
Di un infantile gioco, di tenere tra le dita una fogliolina e capirne, quasi suggendoli, dei suoni.
Qualche volta arriva un benevolo commento: ve ne ringrazio e spero non vi dispiaccia se li tengo per me.
Cat.
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