scrivo sparse
parole ad argini
non bastano
ché sdrucciole
m'offendono per lanterne
e i moccoli
si spendono in cera
della mia stessa sera
o la tela è nel punto
dove il ragno preme
e più affondo si fa
quasi uso il dolore
o avvezzo
alla spoglia che declina
ma il margine che ricorre
si fa confine o quasi
rovescio di polsino
perché molto va a finire
e tutto non basta a rinverdire.
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