vado a mente
dove mi salva
recondito
un luogo delle infanzie
tutte
sotto una falda che premeva il vento
e i graffi quasi a chiedere
appena sopra ai ginocchi
sollievo a un'aria trista di carezze
il rondone, in alto
ferreo nella sua presa
il filo, tragico, forte del suo destino
e tu in attesa, graffiata dalle fascine
gli implumi nei nidi non urlano
forse il dolore non ha tempo
per chi non ha più voce.
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