solo ieri
guardavo in forze
e oggi
le mani sopra il tavolo
non s'hanno fioriture possibili
e gli occhi di formica
inseguono un disegno, di vene
ma ritrarsi così
come di nerofumo appena pianto
e le lacrime, anch'esse
appartate dagli occhi
a rimpiangersi
sboccano morsi, dallo stomaco
e l'ora è imprecisa
come un rabbocco di sopravvivenze.
mi piace, mi piace molto questo tuo scritto
RispondiEliminaè come un vortice di parole, che trascina, emoziona, fa riflettere, e a tratti, graffia pure un po'
l'immagine delle mani, così come quei occhi di formica, occhi quindi minuziosi, attenti, che colgono le più impercettibili sfumature, le lacrime che "rimpiangono", lo stomaco e per finire la chiusa ""Un rabbocco di sopravvivenze" immaggini, tutte, molto significative.
Grazie della lettura.
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