ho dato parole
non avevo altro
luogo d'eleganze
le mie dita erano di terra
e le unghie trattenevano steli distratti
ho dato parole
distanti dal fare
i miei luoghi non contemplavano
confini oltre i desideri
e le pagine altro non erano
che sudari ai pensieri
sono andate vie le parole
come col tempo le foglie
le cedue e più amate
cadendo ostinate
e a farsi dai rami ricordi
ma ebeti
come un filo che manca
un tessuto che langue
la mia trama che stinge
e perciò io ridendo
di un tempo mai creduto
e pur giunto
a battere cassa
lo pago
il lenone, il ruffiano
il tempo sovrano.
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