Julio Cortázar (1914-1984)... giuro, non l'ho fatto apposta: domani è il trentennale della sua morte (12 febbraio 1984); rovistando tra i files (preferirei tra le carte) ho trovato questo scherzo, risibile di fronte alla maestria di J.C.; sono righe della cui esistenza non ricordavo assolutamente nulla, le ho rilette e le espongo qui al pubblico ludibrio... una scusa per citare Julio Cortázar, forse; uno dei tanti autori che non hanno avuto fortuna commensurata alle loro grandissime qualità... troppo fine, troppo intelligente, erudito, magistrale, magico, sorprendente... sorprendente, sì: difficilmente i finali di romanzo, racconto, o poesia, di Cortázar non sorprendono... Uno dei pochi autori che rischio di leggere fino all'ultimo rigo, o dall'ultima riga... o sfogliandone i libri a caso.
Apócrifo.
Un cronopio entra dal barbiere, attende pazientemente il proprio
turno, si siede e chiede al barbiere, con la massima naturalezza, un
''servizio completo, per favore, devo andare a buttarmi sotto il
treno''.
Il barbiere, che conosce di vista il cronopio, si dispone ad
eseguire quanto richiesto, un po' titubante; come presagendo qualcosa
di non impossibile, replica che ''oggi c'è sciopero dei ferrovieri e
non passano treni, hai sbagliato giornata...''
Il cronopio non si scompone...: ''qualcuno di sicuro ne passerà... è
matematico...''.
Barbiere:- ''se così è deciso...''
Cronopio:- ''...così sarà...'', ed esce, lasciando una generosa
mancia.
Il cronopio si avvia verso la strada ferrata poco
distante, il passaggio a livello ha le barriere sollevate, pensa ''ci
sarà da aspettare un po'...'', chiude gli occhi, si siede su una
rotaia, non sente nessun rumore... riapre gli occhi lentamente e vede
un uomo con una divisa blu seduto sull'altra rotaia che lo guarda...
Macchinista del treno, che ha capito le intenzioni
del cronopio: - ''siamo fermi, la locomotiva si è guastata, e
comunque per oggi non c'è nulla da fare: c'è sciopero, riprova
domani...''
Cronopio:- ''e va bene, crumiro di un barbiere...''
Malauguratamente la storia è vera, a parte il finale, tragico.
Accadde qui, in questo paese di famas senza
speranza; dopo questo racconto mi sono comprato un tagliacapelli...
del resto, per l'uso che ne faccio...
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