sabato 15 febbraio 2014

Ho seguito le tue labbra (trad.)



Ho seguito le tue labbra
Facendomi strada ho svoltato 
per i tuoi fianchi e risalito per i tuoi seni
ho remato ed urlato
nel tuo ventre inarcato
e giù
dalle tue gambe argentate
E per il tuo grembo
Ho viaggiato
Come una goccia
O un segno di pioggia
Folle
Inabissandomi senza guardare
Ho sentito le tue dita
E il calore della tua pelle
E le tue guance che mi sfioravano
Ci siamo scambiati la deità
Ed esaltati
Abbiamo dolorato e sperato che mai finissero
O che ancora durassero
E il piacere e il dolore
Ci siamo ritratti
In una stanza di cielo e di foglie
Di finestre e di sogni
Abbiamo pagato al nostro tempo un tributo
In moneta d’amanti
Perché diventasse infinito.

Ed ora sei presente, sempre
Dove anch’io sono stato
Dove tu mi liberi dal tempo.

A volte vivrei solo per amarti
Altre,
per farti l’amore
come ora
che da qualche parte mi senti
come qualcosa che si insinua nella primavera.

Ora che so cos’è una città di luci, e tu
e i fili della pioggia inabissarsi,
ora che sei
Dove mi conduci
ma lenta, come una follia goduta.

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